Salerno
Salerno
2022
ASI Salerno
Pietro Lista
Architetto Gianluca Calabrese
Nel 1936, Robert Musil affermava che “non c’è nulla in questo mondo invisibile come un monumento. Non c’è dubbio, tuttavia, che essi sono fatti per essere visti; ma nello stesso tempo hanno qualcosa che li rende impermeabili, e l’attenzione vi scorre sopra come le gocce d’acqua su un indumento impregnato d’olio”. Realizzare un monumento oggi è una sfida rischiosa: la contemporaneità sempre più fluida forse non ne ha più bisogno; assegnando alla memoria una forma monumentale, spogliamo in un certo grado noi stessi dall’obbligo di ricordare.
Per tale ragione, con sempre maggior frequenza, il discorso storico e critico sulla questione ha preferito ricorrere a o coniare nuovi termini per identificare le esperienze estetiche nello spazio pubblico: contro-monumenti, anti-monumenti, non monumento, monumenti invisibili sono solo alcune delle terminologie con le quali, sempre più frequentemente, gli artisti sono stati costretti a fare i conti.
Le pietre di Pietro Lista non sfuggono da un siffatto discorso: i dodici massi rossi in ferro non hanno l’ambizione di ergersi a pubblica memoria, quanto piuttosto incarnano la volontà dell’artista di traslare la propria personale memoria, fatta di segni, simboli e rimandi, in un discorso collettivo, in un contesto pubblico.
L’opera di Lista, semplice nella sua complessità, si presta a diversi livelli di lettura; una stratificazione semantica la cui decodifica è parte integrante dell’opera stessa: un’opera, dunque, da fruire con lo sguardo, ma soprattutto con la mente. Nulla in essa è casuale: alla staticità della pietra fa da contraltare il colore rosso della sua superficie, da sempre associato all’energia, al movimento; la fissità dell’entità lapidea è bilanciata dal numero degli elementi che la compongono: dodici.
Il dodici è il numero che, per antonomasia, induce l’idea di una trasformazione radicale che si fonda su un passaggio molto difficile e faticoso che è il solo che davvero porta a crescere. È per questo che il dodici traduce implicitamente gli ostacoli, i passaggi difficili, gli enigmi da risolvere. Non è un caso, dunque, che il numero dodici è una cifra ricorrente nella storia, nella mitologia, nella religione: dodici erano gli dei principali del monte Olimpo; dodici sono le fatiche di Ercole; per il cristianesimo dodici sono gli apostoli scelti da Gesù (Pietro Lista porta il nome proprio di uno di essi); dodici sono le tribù di Israele; nella letteratura medievale dodici sono i Paladini di Carlo Magno e dodici sono i cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù.
L’elenco potrebbe essere ancora lungo, ma ciò che è utile sottolineare è che ogni qualvolta il numero dodici compare esso è strettamente connesso a personaggi che simboleggiano crescita, ispirazione, indipendenza e successo. Con pochi e semplici materiali, in puro stile poverista, Pietro Lista ha costruito un monumento all’uomo contemporaneo: un soggetto in continua mutazione, persino quando appare fermo; stasi e moto si connettono; cambiamento e immutevolezza esistono sullo stesso piano semantico invitando lo spettatore ad una riflessione sulla caducità delle cose e, nello stesso tempo, sulla necessità di lasciare un segno che possa essere imperituro.
Pietro Lista è stato sempre ritenuto dalla maggior parte degli addetti ai lavori un mostro sacro della pittura e della scultura salernitana; c’è chi lo ha definito “un artista nomade e transfuga”, chi invece lo definisce “rivoluzionario” per quel suo modo di creare al di fuori di ogni schema.
Il Consorzio Asi di Salerno, impegnato in questi anni, in un ampio processo di riqualificazione delle aree industriali, ha deciso di impreziosire l’agglomerato di Salerno con una scultura dal linguaggio contemporaneo, complessa ed ermetica, ma allo stesso tempo semplice ed essenziale. Le Dodici Pietre.
Il tema delle morti bianche “ imbalsamato” nelle dodici pietre di ferro arrugginito, di dimensioni crescenti. La Pietra simbolo di una vita non consumata e quindi di una morte prematura come monito e come memoria. Le dodici pietre come i dodici APOSTOLI, un chiaro rimando all’apostolo prediletto – Pietro – ed al nome dell’artista.
Si scorge quindi una valenza mistica dell’ opera, dove l’artista incarna la volontà di traslare la propria personale memoria, fatta di segni, di simboli e rimandi, in un discorso collettivo, in un contesto pubblico.
Un opera piena di significati, ricca di simbolismi, collocata in una rotatoria spesso “affollata” dal traffico veicolare, che non dovrà essere contemplata ma, vista la sua potenza comunicativa, imporrà una seria riflessione sulla vita, sulla sua caducità. L’artista Pietro Lista con questa magnifica scultura non solo impreziosirà un pezzo di città ma con essa si guadagna l’eternità.
Vice Presidente Consorzio Asi Salerno
Architetto Gianluca Calabrese
Monumento Pietro Lista - Le Dodici Pietre Il Progetto - 23 aprile 2022 - vai all'articolo -